Da Maniago a Budoia (31 Km)

p1090035Partendo da piazza Italia di Maniago usciamo verso est lungo via Fabio da Maniago, oltrepassiamo il semaforo con sulla destra il museo dell’arte fabbrile, e continuiamo su via Unità d’Italia fino a che troviamo sulla destra il cavalcavia ferroviario, dove giriamo a destra. Appena oltrepassato il manufatto attraversiamo la careggiata e prendiamo la pista ciclabile sulla parte sinistra della strada, via M.Polo, che percorriamo fino ad un semaforo. Giunti al semaforo attraversiamo la strada principale e seguiamo la ciclabile ora sul lato destro della carreggiata in direzione ovest. Ad un certo punto la ciclabile piega verso destra in via D’Aronco, al termine della quale attraversiamo e riprendiamo la ciclabile sul marciapiede di fronte, dirigendoci prima verso il centro studi. Più avanti la ciclabile si riaffianca alla strada principale, e  proseguiamo dopo una curva verso destra fino al centro comunitario di via Dalmazia. All’incrocio ci immettiamo in via Repubblica verso sinistra e continuiamo sempre dritti fino ad uscire da Maniago. Dopo un paio di chilometri attraversiamo il Cellina su un ponte da cui si può vedere la diga di Ravedis da una parte, e tutto il greto del fiume verso la pianura. Risalendo due tornanti giungiamo brevemente all’abitato di Montereale Valcellina, dove all’altezza del cimitero troviamo un punto acqua. Merita una visita la Chiesa di San Rocco, all’interno del cimitero, edificata nel XI secolo ma restaurata nel XV e XVI secolo, con il ciclo di affreschi de Il Calderari e l’altare ligneo seicentesco nella cappellina interna. Arriviamo ad un incrocio dove bisogna prendere via Roma in direzione del centro dell’abitato e proseguiamo sempre dritti fino ad una biforcazione, dove ci teniamo a sinistra in direzione della stazione ferroviaria. All’altezza del centro studi prendiamo il tratto di ciclabile che passando più volte dalla parte destra alla parte sinistra della strada lungo via Stazione, finché al termine prendiamo a destra in via Sottocollina. Dopo un centinaio di metri inizia la parte riservata ai ciclisti e al traffico agricolo, infatti il percorso si addentra in un piacevole boschetto. Da Montereale V. a Budoia il percorso è tutto leggermente in discesa, a parte qualche breve tratto, e corre parallelo alla dorsale del massiccio del monte Cavallo. Oltrepassiamo una strada e riprendiamo la ciclabile di fronte a noi, dopo un breve tratto attenzione alla curva a gomito verso destra con ripida breve rampa. Ora si attraversano due suggestivi filari di robinia pseudoacacia, ma attenzione alle forature soprattutto dopo i fortunali estivi. Giriamo a sinistra seguendo le indicazioni per Budoia (17Km) e pedaliamo dritti in mezzo ad un piacevole paesaggio agrario fino all’altezza di un isolato casello ferroviario con relativo passaggio a livello. All’incrocio giriamo a destra, e superato il ponticello arriviamo subito ad un bivio in cui bisogna fare attenzione a svoltare a sinistra. Continuiamo lungo la ciclabile finché all’altezza di un ponte con sopra delle condotte forzate teniamo la destra prendendo una salitina, e dopo una curva ad angolo retto prima a destra e poi a sinistra arriviamo alla chiesetta di San Biagio. Proseguendo troviamo una curva verso destra e una salita, che porterebbe all’abitato di Cortina di Gias. Ma in fondo al rettilineo svoltiamo a sinistra nel boschetto seguendo le indicazioni, e dopo un susseguirsi di curve la strada spiana verso le porte di Marsure. Terminato il tratto di ciclabile dedicato ci immettiamo in via Caterina e tenendoci prima a destra e poi a sinistra risaliamo fino alle spalle dell’omonima Chiesa, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria. Giriamo a sinistra in via Sbovata, e tra borgate rurali giungiamo ad un incrocio dove procediamo di fronte a noi lungo via Marsile. Al termine svoltiamo a sinistra lungo via Trieste, e dopo un centinaio di metri si trova una fontanella d’acqua sulla destra. Proseguiamo sempre dritti ora su via Scussat, e ci manteniamo sulla strada principale finché notiamo sulla sinistra delle serre di un azienda florovivaistica. A quel punto dobbiamo girare a sinistra in via Strizzot verso la località Beorchia di Aviano. Pedaliamo in discesa lungo via dei Molini fino all’incrocio (fontana sulla destra) dove sfruttando l’attraversamento ciclopedonale ci immettiamo in un tratto che attraversa un parco pubblico, all’uscita del quale ci troviamo davanti la piazza di Aviano. Attraversiamo la strada e percorriamo piazza Duomo, dove imbocchiamo sulla destra il senso unico di via Roma. Al successivo incrocio, svoltiamo a destra sempre lungo via Roma fino al semaforo. Superato lo stesso seguiamo il lungo rettilineo alberato  di via Marconi, al termine del quale giriamo a sinistra (fontana) in via Cristofori ed immediatamente a destra in via Vicin. La percorriamo fino a che, dopo una curva a destra, giriamo a sinistra in via Fantin. Anche qui procediamo dritti fino al termine della via dove all’incrocio (fontana), svoltiamo a sinistra in via Montello che percorriamo fino all’ingresso di Castello d’Aviano. Continuando sulla strada principale, ora via IV Novembre, arriviamo ad una biforcazione in cui la ciclabile continua a destra in direzione di Budoia, mentre a sinistra si può arrivare al Castello di Aviano: costruito nella prima metà del X secolo su una collina, ne restano due torri, parti del mastio e della cinta muraria entro la quale si trovano la chiesa di Santa Maria e Giuliana in Castello ed alcune abitazioni. Nella medesima frazione è degno di menzione il Parco Policreti, oggi sede di un Golf Club. Noi continuiamo lungo via Ortugna, quando all’altezza del bel lavatoio giriamo a destra. In leggera discesa superiamo il ponte sul torrente Artugna e appena la strada riprende a salire giriamo a sinistra e prendiamo il tratto di ciclabile che ci accompagna nella campagna di San Martino, dove poco più avanti troviamo sulla sinistra la chiesa a Lui dedicata. Proseguiamo dritti superando un incrocio in direzione della zona industriale di Budoia. Arriviamo in fondo a Cial d’Avian e facendo attenzione, attraversiamo la strada provinciale SP31 imboccando la ciclabile di via Viola. In questo tratto si può ammirare la pianura pordenonese e il massiccio del Piancavallo. All’incrocio con via Doneal la ciclabile continua dritta, mentre prendendo a destra si raggiunge il centro di Budoia e successivamente Dardago con la bellissima valle di San Tomè dove merita una visita il Ruial, antico manufatto idraulico che portava l’acqua alle comunità locali. Prendendo verso sinistra invece si scende in direzione di Roveredo in Piano dove poi si può prendere una bella ciclabile per raggiungere Pordenone. In fondo a via Viola giriamo a sinistra in via della Stazione dove dopo una breve discesa raggiungiamo la stazione ferroviaria di Budoia-Polcenigo. La ciclabile FVG3 terminerebbe qui nel suo tracciato originario,dopo 164 km, ma le indicazioni proseguono fino a Villa di Villa al confine con il Veneto, come continuazione dell’itinerario pedemontano pordenonese. Questa variante assieme a quella per raggiungere Sacile lungo la ciclabile della Livenza FVG7, le descrivo nelle schede a parte.